Matera

Festa della Madonna della Bruna

La festa si basa su una leggenda religiosa che narra di una ragazza sconosciuta che chiese ad un contadino di accompagnarla con il proprio carro nella città di Matera e, una volta giunti, prima di tramutarsi in statua e rivelarsi essere la Madonna, sussurrò al contadino di voler rinnovare ogni anno il ritorno nella sua città.

Altra leggenda che si perpetua, questa volta pagana, è quella che narra della spoliazione del carro da tutti gli addobbi benedetti per evitare che  gli infedeli saraceni, temuti come potenziali saccheggiatori, se ne potessero impossessare.

La festa inizia alle cinque del mattino con la santa messa all’aperto in piazza San Francesco D’Assisi per poi proseguire con la processione dei pastori e con l’antico quadro della Vergine, dipinto su rame, che viene portato in tutta la città ed annunciato da file di botti esplosi in segno di festa.

In tarda mattinata la statua della Madonna viene portata in processione dalla Cattedrale alla parrocchia di Piccianello dall’Arcivescovo con tutto il clero al seguito, scortati da ufficiali, i “Cavalieri” della Bruna, armati di sciabola ed agli ordini del proprio Generale, vestiti in costumi d’epoca e in sella a cavalli con bardature da parata.

Nel tardo pomeriggio, il carro, addobbato con immagini in cartapesta e su cui viene issata la statua di Maria Santissima della Bruna, percorre le vie centrali della città, effettuando il percorso inverso rispetto alla processione della mattina; giunto in Cattedrale compie tre giri rituali della piazza in segno di presa di possesso della città da parte della Protettrice, e subito dopo, la statua della Madonna viene fatta scendere dal carro per essere deposta in Cattedrale.

il carro, benedetto al mattino dall’Arcivescovo, una volta privato della statua della Madonna viene scortato fino in piazza, dai cavalieri della Bruna e da volontari, gli “Angeli del carro”, che circondano lo stesso armati di nervo di bue per evitare che giovani impazienti lo spoglino prima dell’arrivo a destinazione, dove ci sono migliaia persone ad attenderlo.

Gli assalitori, da parte loro, tentano di consumare lo “Strazzo” del carro (lo spoglio dello stesso), con grande irruenza lungo tutto il percorso, per impossessarsi di un pezzo di “reliquia benedetta” che porti prosperità per l’anno a venire.

Alla fine, del carro resterà solo lo scheletro e l’anno successivo un nuovo carro verrà progettato e costruito.

La festa della Bruna termina a notte fonda con l’esplosione dei fuochi pirotecnici che illuminano la Gravina ed i Sassi di Matera.

“A mmogghjë a mmogghjë all’onnë cë vahnë” (sempre meglio l’anno venturo), è l’augurio finale dei materani per una festa sempre più bella.

Curiosità:

  • I Cavalieri appartengono all’Associazione dei Cavalieri della Madonna delle Bruna e nominano a vita, scelti tra loro, il proprio Generale e il suo vice.
  • In carrozza salgono il Generale e il Presidente della festa, quest’ultimo nominato dall’Associazione della Festa della Madonna della Bruna
  • I muli che traineranno il carro vengono selezionati tra quelli presenti nella provincia
  • All’auriga (il guidatore del carro) viene assegnato il manufatto in cartapesta, soprastante la parte anteriore del carro, che gli viene consegnato prima dell’assalto finale
  • L’Associazione della Madonna della Bruna indice annualmente un concorso per la realizzazione del carro e ne assegna il compito ai presentatori del progetto ritenuto migliore
  • La statua della Madonna delle Bruna, con in braccio il Bambin Gesù, viene portata in posizione, in alto sulla parte posteriore del carro, attraverso un sistema di sollevamento interno allo stesso.

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