D’estate sono molteplici le occasioni per trascorrere una giornata diversa ma poche sono quelle che invitano a trascorrere una notte ascoltando letture magistralmente interpretate e canzoni che più che tali, risultano essere poesie musicate, interpretate con trasporto, in una cornice molto suggestiva.
Io ho deciso che forse ne valeva la pena, attendere l’alba a Tricase Marina Serra, ascoltando ciò che veniva proposto e, con mia somma sorpresa e soddisfazione, mi sono trovato ad ascoltare quanto in premessa, di cui propongo la sintesi che segue:
A circa vent’anni, lessi Jonathan Livingston, di Richard Bach, e rimasi impressionato dalle analogie con il mio essere e con il mio passato. Le imprese di Jonathan Livingston e il suo modo d’essere, giustificavano me e i miei errori, e mi spronavano a riprovare, ad essere incurante degli sbagli e ad apprendere da essi, a sperimentare nuove soluzioni, a scoprire e sfidare… a osare… E’ risultato da subito, un eccezionale esempio di vita vissuta!
Una composizione realizzata da me con un programma eccezionale che, anche in versione gratuita, consente di realizzare filmati di eccellenza. Il programma in questione è “Davinci Resolve” di “Blackmagic Design” (blackmagicdesign.com). Un passatempo prezioso che aiuta a tenere in esercizio la mente a chi, come me, è avanti negli anni…
Non so per voi ma per me il mare rappresenta una delle passioni più forti e la vela è sempre stata un’attrazione molto stimolante.
Forte è stato quindi l’apprezzamento per l’organizzazione di una regata, a cura della Sezione della Lega Navale di Tricase, che, anni addietro, accolse la numerosa partecipazione di giovanissimi equipaggi.
Una ventata di freschezza per Tricase Porto, luogo da sempre votato a preservare intatta la propria naturalistica bellezza.
Non potei quindi esentarmi dal recarmi al porto, al termine della regata, per documentare fotograficamente il momento del rientro dei regatanti.
Ragazzi intenti ad addugliare cime, ammainare fiocchi e rande, a piegare le vele con maestria e vi assicuro che ce ne vuole tanta.
Nei loro occhi, a dispetto della stanchezza accumulata in regata, si ravvisava la consapevolezza di dover fare tutto con la massima concentrazione e attenzione, per evitare sorprese durante il successivo varo e ancor più, nell’affrontare nuovamente il mare e nel primeggiare nelle competizioni.
Quello che segue è il video che racconta quei momenti.
Visitando il mio sito (www.fotomie.it) mi sono ripetuto che alle volte è più piacevole ammirare le foto vedendole scorrere con un sottofondo musicale. E così ho realizzato un video ricco di scorci della sempre splendida Napoli. Non so se concordate ma… giudicate voi. Buona visione.
Sono diverse volte che lo guardo e continuo ad emozionarmi. E’ sicuramente uno sprone a trovare nuovi scorci da fotografare, pubblicare e continuare ad ammirare…
Mentre eravamo riuniti con gli amici a festeggiare, ci siamo trovati ad assistere ad uno spettacolo eccezionale. Più di due ore ad ammirare (la lontananza del temporale ce lo consentiva…) un susseguirsi di saette all’orizzonte ad una frequenza incredibile che il video, girato solo verso la fine dello “spettacolo”, non rende al meglio la realtà vissuta. Alcune immagini però sono scatti fortunati e spettacolari di sfavillanti momenti, forse non altrettanto apprezzati dalle imbarcazioni nelle vicinanze…!
La festa si basa su una leggenda religiosa che narra di una
ragazza sconosciuta che chiese ad un contadino di accompagnarla con il proprio
carro nella città di Matera e, una volta giunti, prima di tramutarsi in statua
e rivelarsi essere la Madonna, sussurrò al contadino di voler rinnovare ogni
anno il ritorno nella sua città.
Altra leggenda che si perpetua, questa volta pagana, è
quella che narra della spoliazione del carro da tutti gli addobbi benedetti per
evitare che gli infedeli saraceni,
temuti come potenziali saccheggiatori, se ne potessero impossessare.
La festa inizia alle cinque del mattino con la santa messa
all’aperto in piazza San Francesco D’Assisi per poi proseguire con la
processione dei pastori e con l’antico quadro della Vergine, dipinto su rame,
che viene portato in tutta la città ed annunciato da file di botti esplosi in
segno di festa.
In tarda mattinata la statua della Madonna viene portata in
processione dalla Cattedrale alla parrocchia di Piccianello dall’Arcivescovo
con tutto il clero al seguito, scortati da ufficiali, i “Cavalieri”
della Bruna, armati di sciabola ed agli ordini del proprio Generale, vestiti in
costumi d’epoca e in sella a cavalli con bardature da parata.
Nel tardo pomeriggio, il carro, addobbato con immagini in
cartapesta e su cui viene issata la statua di Maria Santissima della Bruna,
percorre le vie centrali della città, effettuando il percorso inverso rispetto
alla processione della mattina; giunto in Cattedrale compie tre giri rituali
della piazza in segno di presa di possesso della città da parte della Protettrice,
e subito dopo, la statua della Madonna viene fatta scendere dal carro per
essere deposta in Cattedrale.
il carro, benedetto al mattino dall’Arcivescovo, una volta privato
della statua della Madonna viene scortato fino in piazza, dai cavalieri della
Bruna e da volontari, gli “Angeli del carro”, che circondano lo stesso armati
di nervo di bue per evitare che giovani impazienti lo spoglino prima
dell’arrivo a destinazione, dove ci sono migliaia persone ad attenderlo.
Gli assalitori, da parte loro, tentano di consumare lo
“Strazzo” del carro (lo spoglio dello stesso), con grande irruenza lungo tutto il
percorso, per impossessarsi di un pezzo di “reliquia benedetta” che porti
prosperità per l’anno a venire.
Alla fine, del carro resterà solo lo scheletro e l’anno
successivo un nuovo carro verrà progettato e costruito.
La festa della Bruna termina a notte fonda con l’esplosione
dei fuochi pirotecnici che illuminano la Gravina ed i Sassi di Matera.
“A mmogghjë a mmogghjë all’onnë cë vahnë” (sempre meglio
l’anno venturo), è l’augurio finale dei materani per una festa sempre più
bella.
Curiosità:
I Cavalieri appartengono all’Associazione dei
Cavalieri della Madonna delle Bruna e nominano a vita, scelti tra loro, il
proprio Generale e il suo vice.
In carrozza salgono il Generale e il Presidente
della festa, quest’ultimo nominato dall’Associazione della Festa della Madonna
della Bruna
I muli che traineranno il carro vengono selezionati
tra quelli presenti nella provincia
All’auriga (il guidatore del carro) viene
assegnato il manufatto in cartapesta, soprastante la parte anteriore del carro,
che gli viene consegnato prima dell’assalto finale
L’Associazione della Madonna della Bruna indice
annualmente un concorso per la realizzazione del carro e ne assegna il compito ai
presentatori del progetto ritenuto migliore
La statua della Madonna delle Bruna, con in
braccio il Bambin Gesù, viene portata in posizione, in alto sulla parte
posteriore del carro, attraverso un sistema di sollevamento interno allo stesso.